cronaca

Card. Zuppi: la giustizia o è riparativa o è ingiustizia

Luca Liverani Roberto Pacilio
Pubblicato il 05-05-2022

Ad Assisi convegno della pastorale penitenziaria

«Voi cappellani in carcere siete decisivi. Rendete possibile la speranza. Tessete il rapporto con l'esterno, aiutando il 'fuori' a capire il 'dentro', e viceversa. Voi, che visitate il detenuto, questo nostro fratello più piccolo». È sceso dalla sua Bologna ad Assisi per ringraziarli personalmente. Il cardinale Matteo Zuppi si sintonizza subito con i sacerdoti - e le suore, i diaconi, i volontari - che hanno chiuso ieri a Santa Maria degli Angeli il IV Convegno nazionale degli operatori della pastorale penitenziaria.

Una partecipata tre giorni - quasi 300 persone - che ieri ha raccolto anche il contributo di riflessione su Chiesa in carcere, cammino sinodale e territorio, offerto dal presidente della Pro Civitate Christiana di Assisi, don Tonio Dell'Olio.

Per Zuppi - che ha raccolto l'invito dell'ispettore dei cappellani don Raffaele Grimaldi - «il carcere non può e non deve essere un'isola impenetrabile. Chi lo dice ha una visione ignorante, illusoria, colpevolmente enfatizzata. La vera sicurezza la dà una giustizia riparativa, che rimedia al danno. Se no, non è giusta. Esistono anche itinerari personali di giustizia riparativa, intrapresi con grande coraggio tra familiari della vittima e colpevoli, penso ad Agnese Moro e Adriana Faranda. Ma non è un percorso... (Avvenire 5 maggio 2022)

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