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La Porziuncola Nuova a San Francisco

Francesco Bastianini Web
Pubblicato il 09-02-2022

La riproduzione nella città americana

Al giorno d’oggi, San Francisco è il centro tecnologico, economico e culturale della California, facendo testa a Los Angeles. E’ considerata una delle città più importanti degli Stati Uniti, motore dell’economia americana e delle nuove frontiere della scienza. Una città dai mille aspetti: un poliedrico centro d’innovazione in tutti i campi. Il paesaggio metropolitano? Grandi palazzi, enormi ponti. Ma fra questi, vi è anche un edificio assai piccolo, molto piccolo, che richiama alla memoria la Porziuncola d’Assisi.

Si trova al numero 624 di Vallejo Street, all'angolo con la Columbus Avenue, strada centralissima dove ogni anno passeggiano quindici milioni di persone: è la Porziuncola Nuova, una fedelissima riproduzione della piccola chiesa che si trova nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, la stessa chiesetta che - in stato di abbandono - fu restaurata direttamente da San Francesco dopo il “mandato” ricevuto dal Crocifisso di San Damiano. Quel piccolo luogo, quella minuscola chiesa posta nella pianura sotto Assisi, nel 1209, fu l’inizio della fondazione dell’Ordine Francescano.

La riproduzione che si trova a San Francisco è identica pietra per pietra, fin nei dettagli dell'affresco e delle porte e finestre, solamente ridotta del 22% rispetto alle dimensioni originali. La struttura - un po' più stretta, ma più lunga, rispetto all’originale - si può ammirare anche dall'esterno, grazie a una grande vetrata sulla strada. La cura della cappella è affidata alla confraternita dei Cavalieri di San Francesco, gemellati con i frati minori di Santa Maria degli Angeli di Assisi.

La cappella è stata riprodotta all'81 per cento: è un po' più bassa dell'originale, un po' più stretta, ma più lunga, in modo da poter accogliere i banchi per i fedeli. Nella cappella è conservata anche una pietra arrivata proprio dalla Porziuncola di Santa Maria degli Angeli e tolta durante i lavori di restauro dopo il terremoto dell’Umbria del 1997. Il progetto fu voluto fortemente dall’allora sindaco italo-americana Angela Alioto, terziaria francescana.

L’idea, nel 2006: l’Alioto diede l’incarico di riprodurre i 160 metri quadrati di affreschi all’artista umbro Stefano Lazzari, inventore della “pictografia” ( una particolare tecnica di clonazione dei dipinti), che ha riprodotto fedelmente gli affreschi presenti nella piccola chiesetta francescana. Mentre alle porte e agli arredi lignei ha pensato Lucio Duchi, anche lui artista umbro. Mentre Maurizio Volpi è stato lo scalpellino che ha rifinito le rocce.

Ma c’è un particolare di non poco conto: chi entra nella piccola riproduzione della cappellina di Santa Maria degli Angeli, ha la possibilità - per le celebrazioni del Perdono (2 agosto), per la festa di San Francesco del 4 ottobre, e per un giorno a scelta dei pellegrini durante l'anno - di ricevere la famosa indulgenza plenaria, quella che fu richiesta da Francesco stesso da Papa Onorio III.

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