fede

La silenziosa apparizione della Madonna del Miracolo

Antonio Tarallo FB - Santuario Madonna del Miracolo...
Pubblicato il 20-01-2022

Ratisbonne e Kolbe testimoni di un miracolo

Due uomini con al collo una medaglia. Alfonso Ratisbonne e Massimiliano Kolbe, uniti da uno stesso luogo, da uno stesso altare. Entrambi testimoni di un Miracolo. Entrando nella Basilica romana di Sant’Andrea delle Fratte, a pochi passi da piazza di Spagna, c’è una piccola cappella che ospita un altare. È l’altare del Miracolo.

Così il giovane frate Massimiliano scrive nella richiesta di preghiera per la sua prima messa celebrata proprio in quella chiesa: “Dal registro personale delle intenzioni: Altare del miracolo, Chiesa di Sant’Andrea delle Fratte, per la conversione di p. Petkow (gran Maestro della massoneria polacca), degli scismatici, degli acattolici, dei massoni ecc.”. Una richiesta insolita per un sacerdote alla sua prima messa.

Ma perché proprio in quel luogo? Cosa unisce l’ebreo Ratisbonne e il sacerdote polacco? La memoria ci riporta alle ore 12.00 del 20 gennaio 1842. Un giorno come tanti altri. Ma, per la storia delle apparizioni mariane è un giorno speciale. Maria appare in silenzio, vestita di color perla, con un manto cobalto e a piedi scalzi. C’è solo lo sguardo di un ebreo a guardarla, come rapito dal vento.

È proprio Lei. È l’immagine raffigurata nella medaglietta che Alfonso porta al collo per una scommessa fatta con il suo amico francese il barone Teodoro de Bussiéres. “Alfonso si era inginocchiato ebreo e si era alzato cristiano”, dirà il barone. Si era alzato mariano, diremmo noi.

L’apparizione di quella donna maestosa e splendente - infatti - sarà per l’avvocato Ratisbonne il momento più importante della sua vita. Descrivere quell’ attimo è come esprimere l’inesprimibile: “Ogni descrizione, per quanto sublime possa essere, non sarebbe che una profanazione dell’ineffabile verità…era davvero Lei!”.



La stessa intuizione ebbe San Massimiliano Kolbe entrando in quella chiesa visitata dalla Madonna anni prima. Massimiliano volle affidare alla Vergine del Miracolo i duri inizi della vita della Milizia dell’Immacolata e ciò è spiegato dal fatto che in origine, l’attività della Milizia era soprattutto quella di pregare la Vergine e di distribuire ovunque le Medaglie Miracolose. Il 20 gennaio 1917 ricorreva il 75mo anniversario dell’apparizione della Vergine Immacolata all’ebreo Alfonso Ratisbonne.

Il padre rettore del Collegio conventuale di San Teodoro - dove Massimiliano Kolbe era studente - commentò con devozione l’apparizione, esaltando l’efficacia della medaglia miracolosa. Il ricordo di questo fatto storico suscitò in Padre Kolbe il desiderio di lavorare per la conversione dei peccatori e specialmente dei massoni nel nome di Maria. Nel 1918 è ordinato sacerdote e in Roma, nella Basilica di Sant’Andrea delle Fratte, su quello stesso altare mariano, Kolbe celebrerà la sua prima Messa.

La sconvolgente testimonianza di Ratisbonne terminava con una frase che per tutta la vita amò ripetere: “Elle ne m’a rien dit, mais j’ai tout compris”. “Lei non mi ha detto nulla, ma ho capito tutto”. E fu così per padre Kolbe.

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