francescanesimo

Fra Daniele Zanardo: ho scelto la vita francescana per due virtù

Gelsomino Del Guercio sanfrancescomantova.it
Pubblicato il 15-10-2022

Ecco cosa l’ha spinto a seguire San Francesco

Povertà e umiltà: sono le due virtù di San Francesco che hanno cambiato la vita di Daniele Zanardo, classe 1982, che l’8 ottobre ha fatto la professione solenne dei voti religiosi nelle mani del ministro provinciale dei frati minori “Sant’Antonio da Padova”, fra Enzo Maggioni.

ORIGINARIO DI RAMERA
La professione è avvenuta nella chiesa di San Francesco a Mantova, dove svolge la sua attività pastorale. Daniele è originario di Ramera, paesino in provincia di Padova. È nato nel 1992 da Franco Zanardo e Antonella Sartor, e ha un fratello, Alberto.


“DUE VIRTU’ SORELLE”
Il settimanale della diocesi di Vittorio Veneto, L’Azione, di cui fa parte il suo paesino di origine, gli ha chiesto cosa l’ha tanto affascinato di San Francesco, al punto da dedicargli la vita.
«Di san Francesco mi ha in particolare colpito la radicalità della povertà (soprattutto quella interiore) e dell'umiltà, che gli ha permesso di vivere sempre da innamorato, in costante obbedienza alla Chiesa e ad ogni creatura. Povertà e umiltà erano per Francesco due virtù sorelle!», ha detto Daniele.

LE “SPOGLIAZIONI” DI FRANCESCO
«Questa intuizione profonda - prosegue fra Daniele - lo ha portato attraverso continue e progressive "spogliazioni", per cui è giunto non soltanto a rinunciare a tutti i suoi averi, ma anche ad affrontare quel senso di abbandono che sentì ad un certo punto in mezzo ai suoi stessi compagni in fraternità. Francesco arriverà alla fine a rinunciare all'idea stessa di vita come di una pretesa».

IL TESTAMENTO
«Per me - conclude Fra Daniele - è stato fondamentale conoscere Francesco attraverso i suoi Scritti e in particolare il Testamento, dove realizza che ciò che ha fatto non è merito suo ma che è stato il Signore a donargli di fare penitenza conducendolo tra i lebbrosi e a usare con essi misericordia. Ho solo chiesto che il Signore mi facesse sperimentare una gioia altrettanto grande per vedere se era vero che, come scrive Francesco, ciò che è amaro si cambia in dolcezza di animo e di corpo, e... beh, eccomi qua!»

DAI DISABILI PSICHICI AL CARCERE
Fra Daniele Zanardo, da francescano, ha già svolto diverse esperienze. Nell’incontro con la fragilità fisica e psichica di uomini e donne spesso lasciati ai margini. Nell’accoglienza e cura delle persone disagiate e senza fissa dimora che bussano cercando spesso non solo un piatto caldo ma anche un ascolto e un rispetto che altrove gli è negato. Nella presenza nel carcere di Mantova attraverso la cappellania e il sostegno a detenuti ed ex detenuti durante il Covid. In un servizio di doposcuola con i bambini delle elementari per fare assieme i compiti; Nelle attività più svariate con i giovani e con gli scout.

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