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Cacciari, l'Europa a un bivio. Covid creerà abisso nord-sud Italia

Roberto Pacilio Ansa - GIORGIO BENVENUTI
Pubblicato il 29-04-2020

Per nostra fortuna abbiamo avuto medici, infermieri e volontari professionali

"L'Europa è a un bivio: solidarietà o diventerà un insieme di statarelli impotenti". Così il filosofo Massimo Cacciari ha risposto ad una nostra intervista su Europa, Coronavirus e lavoro.

 

 

Domani ricorre santa caterina da Siena, la santa delle relazioni diplomatiche e patrona d'Europa. Quanto è attuale la sua figura in politica e in Europa? Che fine farà l'Europa?
L'Europa è a un bivio, e non ci saranno esami di riparazione. O procede finalmente nel senso della solidarietà, nello spirito di Caterina, o si ridurrà a un insieme di staterelli impotenti, vassalli di questo o quell'Impero.

Il primo maggio ricorre la festa dei lavoratori. Che senso ha oggi in tempo di coronavirus questa ricorrenza?
L'Europa deve diventare proprio quella del 1° maggio! Non per vecchie idologie lavoristiche - parlo di formazione, ricerca, innovazione, nuovi lavori, largo alle imprese e alle iniziative dei giovani. Il lavoro di questo secolo sarà questo, questo solo potrà produrre ricchezza non solo materiale, ma culturale. E con la distribuzione equa di questa ricchezza poter affrontare le tremende disuguaglianze che ci affliggono.

In questo ultimo periodo di quarantena tutti hanno di che lamentarsi. E' finito il tempo di: prima la salute?
Sempre "prima la salute" - ma difendere la salute è anche combattere la povertà, difendere il lavoro, creare condizioni di sviluppo compatibile. La politica deve difendere la salute con ospedali, strutture sanitarie efficienti, e permettendo ai cittadini di lavorare in sicurezza - cosa che in Italia non esiste: vedi morti sul lavoro( non è salute questa?).

Come sta vivendo questa quarantena? Cosa ricorderà per sempre?
La vivo malissimo - per il modo in cui la crisi è stata affrontata: in ritardo, con mezzi inadeguati, e oggi con provvedimenti che a volte sfiorano il ridicolo. Per nostra fortuna abbiamo avuto medici e infermieri e volontari nel sociale di immensa responsabilità e competenza.

Il Coronavirus ha "inasprito" ancora di più la divisione nord sud Italia, dove arriveremo?
Certo, è un grande rischio - anzi, una quasi certezza: la crisi amplierà il fossato tra nord e sud, già ora un quasi-abisso. Ma è inutile parlare di guai che ci trasciniamo dietro da due generazioni senza combinare alcunché.

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