Speciale invasione Ucraina

La guerra di Putin: odiare, attaccare, silenziare

Padre Enzo Fortunato Ansa - Forze armate ucraine
Pubblicato il 10-03-2022

Le dinamiche della guerra in Ucraina

Siamo rimasti tutti colpiti dalla parole che Papa Francesco ha usato per condannare la guerra in Ucraina, perché sono state le più forti: la guerra è una pazzia, crudele, diabolica e perversa ha detto il Papa, che è stato in queste settimane un punto di riferimento per ogni uomo di buona volontà sulla Terra. Ma ci sono anche le parole della guerra, che possono portare il mondo in un’avventura senza ritorno.

Odiare, attaccare, silenziare. C’è qualcosa di terribile e malsano nell’esercizio del potere da parte di Vladimir Putin sui russi, prima ancora che sugli ucraini e sul resto dei Paesi vicini. Putin ha accentrato talmente tanto potere su di sé da credere di poter stabilire il giusto e l’ingiusto, la vita o la rovina di interi Paesi, compreso il suo. Nelle dinamiche di Putin sono proprio i giovani russi, tra i quali ce ne sono tanti che fino a poche settimane fa studiavano nelle università ucraine, che oggi dovrebbero odiare i loro ex compagni di corso e attaccare città, infrastrutture, civili in fuga.

Attaccare, invadere, dimostrare che non ci si ferma neanche di fronte al baratro di un possibile incidente nucleare, perché, come ogni tirannia, il potere di Putin si alimenta di odio, divisioni e minacce, prima ancora che di un bene del creato come il gas, che il Presidente russo sta utilizzando come un’arma per imporre i propri disegni strategici, invece che come risorsa al servizio dello sviluppo pacifico di tutti.

Il potere di Putin ha bisogno di compattare il suo popolo intorno all’odio, utilizzando anche la religione, come è avvenuto, purtroppo, con il sermone del Patriarca di Mosca Kirill. Ma la guerra non potrà mai rappresentare una lotta per la salvezza dell’umanità e non potrà mai essere “giusta”, perché è la negazione stessa della giustizia.

Un sentimento che è vivo in tanti cittadini russi, giovani e anziani, i quali correndo gravi rischi continuano a manifestare contro la guerra a San Pietroburgo, a Mosca e in tante altre città. Putin li fa filmare e arrestare per silenziarli. Il Presidente vuole anche far uscire la Russia da internet per ottenere il silenzio assenso sulle sue decisioni, ma non servirà, perché c’è una voce che chiede pace, libertà e giustizia nel cuore di ogni uomo e neanche ai suoi soldati riesce sempre di ricacciarla indietro. Pace, resta sempre la più bella parola scritta dal genere umano. (Huffington Post)

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