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San Francesco, un giovane come tanti alla Giornata Mondiale della Gioventù

Antonio Tarallo
Pubblicato il 25-07-2023

La prossima Giornata della Gioventù si terrà a Lisbona a partire dal primo agosto  

San Francesco, zaino in spalla e tanti sogni di cambiare in meglio questo mondo che sembra proprio essere sordo al comandamento dell’amore e della pace. Zaino in spalla per poter partecipare anche lui alla prossima giornata della Gioventù che si terrà a Lisbona il prossimo primo agosto. Così lo vediamo il nostro santo d’Assisi. Un giorno particolare, quello del primo agosto: il giorno dopo, ad Assisi, altra folla vivrà l’esperienza millenaria del Perdono. Una coincidenza - perché di coincidenza si tratta - che fa riflettere.

In occasione del forum internazionale di giovani, papa Francesco ha annunciato che il tema della GMG è "Maria si alzò e andò in fretta", frase tratta dal vangelo di Luca, cap. 1,39. Il verbo, dunque, è “andare”: andare verso qualcosa, qualcuno. San Francesco, nella sua vita, ha sempre saputo cosa volesse dire questo verbo di movimento. Chi, meglio di lui, potrebbe spiegarlo? Era un giovane, di buona famiglia, non gli mancava nulla. Ad un certo punto si accorge che tutto ciò che ha non gli basta. E, allora, esce. Esce di casa, esce dal suo essere “figlio di”, esce dalla sua propria persona per andare verso. Cammina e va, corre (“andò in fretta” dice il Vangelo riguardo a Maria). Così fa anche san Francesco che cammina con velocità verso l’Amore: l’unico, grande, immenso, importante per lui. E’ l’Amore di Dio.

La televisione ci offre le immagini di ragazze e ragazzi in movimento. Così è sempre stato fin dal sorgere della GMG, da quella straordinaria invenzione di san Giovanni Paolo II. Nel 1983-1984 si celebrava l’Anno Santo della Redenzione. Tra le varie attività di quel particolare anno giubilare, papa Giovanni Paolo II volle fissare un raduno giovanile per la Domenica delle Palme. Il comitato organizzatore prevedeva 60.000 partecipanti. Ne arriveranno, poi, ben 250.000. Dopo, c’è il 1985: l’ONU proclamò l’Anno internazionale della Gioventù. Il papa, desiderando manifestare l’attenzione della Chiesa verso le nuove generazioni, convocò nuovamente i giovani a Roma per la Domenica delle Palme. Anche questa volta, la risposta fu grande: 300.000 giovani si sparsero nelle chiese della città. Dopo questi due raduni, molti si domandavano: perché questa risposta così generosa? Perché questi numeri da stadio? Che cosa cercano i giovani, cosa vogliono? Giovanni Paolo II, giovane fra i giovani, lo aveva compreso bene: semplicemente stare insieme, vivere Cristo e la fede condividendo. Era un incontro, allora, da ripetere; un incontro necessario per i giovani e per la Chiesa. E così si diede vita alla prima edizione della GMG che si svolse a Roma il 23 marzo 1986.

“Condivisione”, altra parola chiave del credo di san Francesco. Non c’è Cristo se non si condivide con il proprio fratello. Per questo motivo, in fondo, ancora una volta nella mente di ognuno potrebbe prendere vita una fotografia: fra i tanti giovani che stanno partendo verso Lisbona, ecco comparire un saio, magari logoro, magari rammendato. E’ quello di san Francesco d’Assisi.

Evocazioni? Immagini? Fantasia? Potrebbe. Ma non troppo. Perché in fondo, san Francesco rappresenta ognuno di quei giovani in cerca di “qualcosa”, di “Qualcuno” soprattutto. E’ quel Qualcuno ha un nome, un volto, una storia che perdura ancora oggi nella grande Storia e in quella di tutti giorni. Quel “Qualcuno” si chiama Cristo.

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