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Insieme per la pace

Redazione
Pubblicato il 02-11-2023

Proteggere l'ambiente da lasciare alle generazioni future

Il 6 novembre papa Francesco incontrerà in Vaticano bambini e bambine provenienti da 56 nazioni nella straordinaria Aula Paolo VI, un vasto auditorium utilizzato per le udienze pontificie. Inaugurata nel 1971, la struttura è un trionfo di architettura moderna che sfida il contesto rinascimentale circostante, in particolare la Basilica di San Pietro. La sua realizzazione è stata il risultato dell’impegno congiunto di papa Paolo VI e dell’architetto Pier Luigi Nervi, uno dei più grandi al mondo. A promuovere l’audace progetto è stato il pontefice, che ha chiesto a Nervi di creare uno spazio adeguato al numero crescente di fedeli e pellegrini. La grande sala, caratterizzata da una copertura ondeggiante in cemento armato, può ospitare infatti fino a 6.300 persone.

Posti pronti per essere occupati, il 6 novembre, da ospiti speciali. L’occasione è l’evento I bambini incontrano il Papa, patrocinato dal Dicastero per la cultura e l’educazione del Vaticano. I partecipanti arrivano a San Pietro a bordo di otto treni e 15 bus messi a disposizione dal Gruppo FS Italiane e si riuniscono per condividere con il Santo Padre speranze e preoccupazioni per il futuro. Un momento speciale in cui bambini e bambine sono al centro dell’attenzione ma anche un’opportunità per tutti gli adulti di crescere, riscoprire l’importanza della purezza, dell’innocenza e dell’amore che solo i più piccoli possono portare nel mondo. L’appuntamento è anche l’occasione per riflettere sull’enciclica Laudato si’, trascritta ad hoc per i più piccoli, con l’obiettivo di passare a loro il testimone. In un mondo in cui la natura viene minacciata, bambini e bambine sono capaci di mantenere il senso della bellezza e della meraviglia e possono diffondere la speranza di un futuro migliore. Nella prefazione, Papa Francesco sostiene che la crisi ecologica sia strettamente connessa alla crisi sociale, culturale e spirituale della modernità. La cura dell’ambiente è inestricabilmente legata a quella delle relazioni umane fondamentali. Le conseguenze del cambiamento climatico colpiscono in particolare i più poveri e i più vulnerabili, coloro che hanno contribuito meno al suo sviluppo. Quindi è prima di tutto una questione di giustizia e poi di solidarietà. In questo viaggio per proteggere la Terra, il papa invita tutti a seguire l’esempio di San Francesco, un uomo che ha ascoltato con attenzione la «buona notizia» della creazione e ha vissuto in armonia con il mondo naturale. Il santo di Assisi è un faro di ispirazione per affrontare le sfide ecologiche di questo tempo. La crisi climatica richiede infatti un cambiamento radicale nei modelli di consumo e produzione attuali, spesso basati sull’indifferenza e lo spreco. Per Bergoglio la cultura della cura, che dovrebbe porsi al centro del bene comune, va alimentata dalla collaborazione tra gli esseri umani e l’ambiente. Papa Francesco ricorda l’importanza cruciale della cura del Pianeta come responsabilità condivisa e la necessità di un profondo cambiamento nei modelli di vita e di consumo. Il suo appello alla cooperazione globale e alla protezione delle generazioni future riflette una profonda preoccupazione per la casa comune, la Terra, sfidando ad agire per preservarla.

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