francescanesimo

L’ “oggi” di San Francesco (2° puntata)

Antonio Tarallo
Pubblicato il 29-09-2023

Intervista a Fra Roberto Papini

Siamo a pochi giorni dalla festa di San Francesco d’Assisi: c’è fermento e preghiera in Assisi e nel cuore di tutti i fedeli del santo sparsi nel mondo. Da quel 1223 che segna con la Regola bollata l’inizio “ufficiale” del cammino francescano, sono trascorsi 800 anni: si sono alternate nella storia dell’uminità svariate vicende e tanti volti di donne e uomini si sono affacciati tra le onde del vasto oceano dell’umanità. La Storia percorre sentieri, la società cambia. Ma, in questo continuo mutamento, rimane saldo ai principi e alle idee di San Francesco, il carisma francescano che ancora parla al mondo contemporaneo con la stessa forza e creatività di ieri. Ma cosa vuol dire essere francescano oggi? Cosa vuol dire vivere il carisma di San Francesco d’Assisi alle soglie del 2024? Perché il santo d’Assisi rimane un punto fermo della Crisitianità, della Chiesa? E perché riesce a parlare ancora con grande forza a credenti e no? E’ a tali domande che questa indagine vuole rispondere. E’ un cammino che vedrà impegnati tre diverse voci, corrispondenti a tre diverse “ramificazioni” della grande Famiglia francescana: voci-testimonianze dell’ordine dei Frati conventuali, dei Frati Cappuccini e dei Frati Minori. Sono delle pillole, piccole puntate che presentiamo ai nostri lettori nell’attesa della grande festa per il nostro San Francesco, patrono d’Italia.

Continuiamo allora questo viaggio assieme a Fra Roberto Papini, cappuccino, rettore della chiesa di “Santa Maria della Consolazione” a Roma.

Cosa vuol dire essere francescano oggi?
Per me, prima di tutto, vuol dire diventare veramente - non soltanto a parole - uomini di pace. E’ questo il nostro impegno che dobbiamo perseguire, non solo noi frati francescani, ma tutti i fratelli che sono impegnati nella società: mi riferisco, ad esempio, ai fratelli laici, del Terzo Ordine Francescano che compiono un mirabile lavoro sulle orme di San Francesco. In un mondo così travagliato, essere francescani oggi vuol dire essere soprattutto “strumenti di pace” così come il Padre Serafico ci ha insegnato. Altro punto importante è quello dell’ecologia. Ma dobbiamo stare attenti alla concezione di ecologia: per San Francesco ogni albero, ogni bosco, ogni fiume rappresenta la Creazione di un Dio-Padre, di un Dio Creatore. Rispettava tutto questo, vedendo nella natura la Creazione di un unico Padre-Creatore. E in ultimo, vuol dire essere con la Chiesa, con il Papa: così ci ha insegnato San Francesco.

Cosa vuol dire vivere il carisma di San Francesco d’Assisi alle soglie del 2024?
Riprendere ogni giorno quello che lui ha detto e ha fatto: vivere come fratelli, anzi come “madri” - così scrive - gli uni verso gli altri. Il concetto della fraternità è importante, fondamentale per viviere appieno il carisma francescano. Inoltre, anche noi siamo chiamati a diventare “altro Cristo” in questo mondo: così da essere fratelli di Gesù. Il mondo, mai come oggi, ha bisogno di fraternità e i francescani devono vivere e proporre questo concetto di fratellanza nel mondo di oggi.

Perché il santo d’Assisi rimane un punto fermo della Crisitianità, della Chiesa?
Perché è sempre una novità, perché è stato “alter Christus” seguendo il Vangelo, incarnando il Vangelo: è stato Vangelo vivente! E il Vangelo non potrà mai morire perché parla sempre nel nostro oggi.

Perché riesce a parlare ancora con grande forza a credenti e no?
San Francesco parla soprattutto con umiltà: segue la pedagogia di Cristo. Non afferma la verità come fosse il padrone delle “cose vere”, ma cerca di presentare un’opportunità a chi lo ascolta, una strada da percorrere assieme a Lui. Lo fa con umiltà senza imporre nulla: è l’umiltà che apre tuttte le porte; è l’umiltà che riesce ad accogliere. Ed è questa umiltà di San Francesco che colpisce ancora oggi e che fa in modo che tutti riescano ad amarlo.

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