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Fra Marius e l’incontro con Francesco prima di andare in missione

Fra Marius-Petru Bîlha
Pubblicato il 16-02-2021

Il Papa e la sua preghiera per mia madre

Fra Marius-Petru Bîlha OFMConv., frate della Provincia “San Giuseppe, Sposo della Vergine Maria”, della Romania, momentaneamente ad Assisi, in attesa di andare in missione in Honduras, racconta il suo incontro con il Santo Padre, avvenuto il 9 gennaio, durante il quale ha ricevuto da Papa Francesco la croce missionaria.

“Se tu dovresti passare per Roma, per favore sarebbe bello poterci salutare”: così ha risposto Papa Francesco al mio desiderio di poterlo incontrare e salutare prima di andare in missione in Honduras. Il 14 dicembre, trovandomi ad Assisi, fermato dalla situazione creata dalla pandemia, gli ho mandato una lettera in cui gli condividevo il dolore della perdita di mia madre, gli facevo gli auguri per il suo compleanno, assicurandolo della mia preghiera e gli esprimevo di nuovo il desiderio di visitarlo e ricevere la sua benedizione.

Il 19 dicembre, prima della cena, ricevo una telefonata da un numero privato: “Pronto, sono Papa Francesco … Quando vieni a Roma?”. “Santo Padre, io sono qui ad Assisi: quando lei dice, io vengo”. “Adesso non si può (a causa delle restrizioni natalizie), pero ti chiamerò io”.

Passate le feste, il 7 gennaio, ricevo la telefonata molto aspettata: “Padre Marius, sono a tua disposizione”. “Santo Padre, quando lei dice, io vengo. Lei ha tanti impegni, io mi devo adeguare”, “Si hai ragione, il Papa lavora! … Sabato alle quattro va bene?”… “Ottimo, Santo Padre”… “Un abbraccio”.

È arrivato anche il giorno di sabato, 9 gennaio. Alle tre di pomeriggio stavo già nella Piazza San Pietro. Ho fatto un giro della piazza, mi sono fermato ad ammirare il presepe e l’albero preparati per il Natale, ho scattato qualche foto e poi, passeggiando ho raccolto i miei pensieri pregando la coroncina della divina misericordia e il santo rosario.

Alle 15.20 mi sono avvicinato con passi tranquilli e allegri verso l’entrata in Vaticano, ho fatto i controlli necessari, mi sono identificato e, come ero rimasto con Papa Francesco, ho avvisato le guardie svizzere che avevo un incontro privato con il Santo Padre. Questi hanno fatto gli accertamenti necessari e mi hanno invitato ad andare verso la Casa Santa Marta, dove erano già informati della mia presenza e mi aspettavano.

Sono stato accolto con molta gentilezza e fatto accomodare in una stanza, aspettando l’ora prevista. Alle 15.55 sono stato accompagnato verso l’abitazione di papa Francesco che mi aspettava sulla soglia della porta. Ci siamo salutati con gioia. “Buona sera, Santo Padre. È bello rivederci! Grazie!”. “Ben venuto!” – mi ha detto con la sua voce calda - e mi ha invitato dentro, nella stanza di ricevimento. Non ho potuto far passare inosservata la scritta sulla porta: “Vietato lamentarsi”.

Abbiamo parlato di tante cose, in un modo amichevole, libero, spontaneo, rilassato, in un clima di familiarità e apertura. Gli ho condiviso il dolore causato dalla perdita di mia madre, gli ho raccontato della mia famiglia e dei miei amici, ci siamo ricordati insieme con gioia e nostalgia della sua visita in Romania, abbiamo parlato della mia futura missione in Honduras. Tutta la conversazione ha durato circa 40 minuti. Il Santo Padre mi ha ascoltato con molta attenzione e tenerezza, a volte con meraviglia e ammirazione, mi ha dato consigli pieni di saggezza.

Ha anche fatto un video-messaggio di consolazione e incoraggiamento alla mia famiglia, per la morte di nostra carissima madre Cecilia: “Cari fratelli e sorelle, sono qui con vostro fratello Marius. Abbiamo parlato di tante cose. Abbiamo parlato della mamma, me l’ha fatta conoscere, eccola qui mostrando la foto. È stata coraggiosa nel farvi crescere. Il ricordo della mamma aiuta tanto. Per questo vi sono vicino perché so che voi avete sofferto tanto per la malattia e la morte. Andate avanti e portate sempre l’eredità della mamma, l’eredità spirituale, quella fortezza che aveva come donna nel portare avanti tutti voi. Pregate per me e io prego per voi. Il Signore vi benedica a tutti voi! e Buon Anno!”.

Alla mia richiesta, mi ha lasciato scritto un pensiero molto bello e pieno di affetto, per la ricorrenza del mio 25esimo di professione religiosa: “Caro fratello, nel 25esimo di Vita Consacrata ringrazio il Signore per la tua vocazione e prego per te. Che il Signore ti benedica e la Madonna ti custodisca e, per favore, non dimenticarti di pregare per me. Francesco. 9.01.2021.”

Parlando della missione, gli ho chiesto di darmi qualche consiglio per viverla meglio: “Vicinanza. Essere vicino alla gente, tra la gente. E poi misericordia. Essere sempre misericordioso. Perdonare tutto”. Mi ha benedetto la croce missionaria, me l’ha messa intorno al collo, ha pregato per me e benedetto. Poi ha aggiunto con la sua voce paterna: “Secondo me, tu farai bene in Honduras. Pregherò per te”.

Prima di partire mi ha riempito di regali: rosari, libri e immaginette. Mi ha condotto in una stanza vicina e mi ha detto: “Prendi tutto quello che vuoi”. Gli ho detto: “Santo Padre, io dovrei andare in missione, non posso prendere tanto, mi accontento con l’ultimo libro uscito che ho sentito che è molto bello: Ritorniamo a sognare”. Ma il Santo Padre, con molta generosità e forza di convinzione, mi ha esortato a prendere anche altri libri. “Santo Padre, io sono a piedi, non posso prendere tanto”. “Non preoccuparti, puoi prendere di più. Chiamerò io una macchina per te, che ti porterà ai Santi Apostoli”. Poi personalmente ha provveduto a questo.

Al congedo, mi ha accompagnato fino all’uscita, ci siamo salutati con affetto, e prima di lasciare Santa Marta, mi sono voltato indietro con nostalgia per salutarlo un’altra volta, ma Sua Santità, fermo, accompagnandomi con il suo sguardo sereno e caldo, mi faceva con la mano in segno di buon viaggio.

È stato un incontro di cuore, pieno di umanità, calore, gioia e pace! Un incontro tra amici, o detto diversamente, uno tra il nipote che è venuto a visitare suo carissimo nonno: il nipote gli ha raccontato della sua vita e dei suoi piani, il nonno lo ha ascoltato con attenzione, gli ha dato consigli preziosi, lo ha riempito di regali, lo ha accompagnato fino alla porta, lo ha salutato con affetto e lo ha salutato con tenerezza, premura e speranza!

Ringrazio di cuore il Santo Padre per il suo esempio di umanità calda e bella, di bontà delicata e tenera, di santità umile e semplice! Ringrazio il buon Dio, che tutto provvede con saggezza per il nostro bene e per la sua maggiore gloria.

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