societa

La storia del presepe dei netturbini romani

Antonio Tarallo presepio.it
Pubblicato il 24-12-2021

Ha ricevuto visite di pontefici, di capi di stato, e di personaggi importanti 

Di presepi ce ne sono tanti. Anzi, tantissimi e di tutto il mondo. In questi giorni al centro dell’attenzione è quello di piazza San Pietro, culla e cuore pulsante della Chiesa. Migliaia di fedeli che si dirigono nella famosa piazza romana per ammirare la bellezza della Natività di Gesù Bambino. Quest’anno il tradizionale presepe del Vaticano è arrivato dal Perù. Anche Assisi ha il suo presepe. Anzi, quest’anno, tutta la città umbra è presepe. Infatti, alle videoproiezioni sulla Basilica di San Francesco, sulla Cattedrale di San Rufino e in piazza del Comune si sono aggiunte quelle della Basilica di Santa Chiara e dell'Abbazia di San Pietro. E sulla facciata della Cattedrale di San Rufino, bella e sfolgorante, viene proiettata “L’Annunciazione di Maria” dell'affresco di Giotto. Per non parlare del magnifico presepe posto nella Basilica Superiore di San Francesco d’Assisi, "Gruppo Presepio Artistico Parè di Conegliano", donato a Papa Francesco nel 2019. 

Ma ce n'è anche uno assai particolare, a Roma. Un gruppo presepiale storico, di grande interesse, visitato più volte da diversi pontefici: è il Presepe dei Netturbini, fra i più amati e visitati da romani e turisti dal 1972. E’ in quell’anno che Giuseppe Ianni, un netturbino dell’Ama (l’azienda romana di rifiuti urbani) realizzò in calce e muratura, con la collaborazione di alcuni colleghi, il famoso presepe. Con il  tempo, è molto cresciuto e ha ricevuto doni da tutto il mondo: come le oltre 2000 pietre di cui 350 provenienti da vari angoli del pianeta, ciascuna con la sua etichetta. 

Fedele riproduzione in miniatura della Palestina di 2000 anni fa, è costituito da scene di vita quotidiana dell’epoca e innumerevoli riferimenti biblici: piccoli sacchi di lenticchie ricordano Esaù che cedette la primogenitura per un piatto di lenticchie; la fonte d’acqua riporta la mente a Mosè che, con il suo bastone, percosse la roccia da dove uscì acqua in abbondanza per gli Israeliti; il sacco di carbone è un riferimento al profeta Isaia e poi, l'immancabile segno del pane a rappresentare l’Eucaristia. E’ Gesù che diviene pane per tutti noi. 

Sono numeri da record quelli che registra questo presepio: più di 54 metri di strade, un centinaio di case costruite in tufo e sanpietrini, 7 ponti, 3 fiumi per 9,5 km complessivi, quattro acquedotti  per 18 km di lunghezza totale, sostenuti da 18 arcate, quattro sorgenti, 24 grotte scavate nella roccia, 650 gradini in marmo o pietre di Betlemme, della Birmania e di altri luoghi. 

Nel corso della sua storia, ha ricevuto visite di pontefici e politici, e di santi addirittura come Madre Teresa di Calcutta. Ad inaugurare questa felice tradizione fu Papa Paolo VI che nel 1974 si recò a far visita a quello che per i romani rimane un evergreen natalizio di tutti i tempi. Papa Giovanni Paolo II ogni anno non mancava mai di visitare il presepe dei netturbini per ammirare le novità: per ben ventiquattro anni - dal 1978 al 2002 - è venuto davanti a questo presepe a pregare, ogni Natale. Il pontefice polacco, nel Natale 1985, così si espresse in merito alla sua tradizionale visita: “Sono pellegrino nei diversi luoghi del mondo, nei diversi paesi, anche qui in Italia, diverse regioni, e a Roma nelle diverse parrocchie. Ma fra tutti questi pellegrinaggi, c’è anche quello che è sistematico e si ripete ogni anno, cominciato dal ‘79, questo pellegrinaggio qui, nella casa dove i lavoratori della pulizia di Roma hanno trovato un’idea, una realizzazione di un presepio. Mi hanno invitato la prima volta, e poi io vengo anche senza essere invitato, vengo ogni anno. Non sarebbe vero di dire senza essere invitato, perché sono invitato sempre, ma anche senza invito io farei questa visita. Ecco, voglio così con questo pellegrinaggio trovarmi nell’ambiente che è molto vicino a quello in cui Gesù è nato”.

Dopo Wojtyla, Papa Benedetto XVI non è mancato: lo visitò nel 2006. Ospite d’eccellenza fu la Madonna Pellegrina di Fatima, giunta in processione al presepe il 20 maggio 2012 in occasione del quarantesimo anniversario dalla realizzazione dell’opera. (Rivista San Francesco - clicca qui per scoprire come abbonarti)

 

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