societa

Pandemia della fame, uniti per amore degli ultimi

Luca Geronico Ansa - Peter Komka
Pubblicato il 08-07-2020

Alleanza fra Caritas Italiana e Focsiv

Al fianco degli ultimi, insieme. L'obiettivo è di intervenire là dove la pandemia della fame lo rende più necessario. E non è un caso che l'alleanza fra Caritas Italiana e Focsiv "Insieme per amore degli ultimi" venga lanciata l'8 luglio, a sette anni dalla storica visita di papa Francesco a Lampedusa.

L'obiettivo, ambizioso quanto la sfida che si deve affrontare in questa "ripartenza", è di attivare una rete di solidarietà capace di innervare la società italiana e creare legami in quattro continenti. Per questo "Insieme per amore degli ultimi", può rappresentare una piccola pietra miliare nella cooperazione internazionale di matrice cristiana. Quale lo specifico dell' iniziativa?

Lo stimolo, spiega don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana, è arrivato dalle parole di papa Francesco in questa emergenza: «Non ci sono differenze e confini tra chi soffre. Siamo tutti fragili, tutti uguali, tutti preziosi. Quel che sta accadendo ci scuota dentro: è tempo di rimuovere le disuguaglianze, di risanare l' ingiustizia che mina alla radice la salute dell' intera umanità », ha affermato Bergoglio. Per questo «come organismi ecclesiali, approfondendo il valore della comunione, abbiamo unito le forze per pensare nuove forme di carità e di impegno per i diritti dei più poveri e meno tutelati, per non dimenticare chi è rimasto indietro».

Per le Caritas e per tutte le comunità locali il valore educativo della proposta, prosegue don Soddu, sta proprio qui: «Evitare un virus ancora peggiore, quello dell' egoismo indifferente, e cogliere questa prova come un' opportunità per preparare il domani di tutti, senza scartare nessuno». Un grande progetto con due obiettivi: la sensibilizzazione per «un cambiamento culturale» che chiede il coraggio di «ripensare radicalmente il concetto stesso di sviluppo, così come le forme dell' economia e i suoi obiettivi. Scritta ben prima della pandemia, la Laudato si' su questo dice parole profetiche».

L'altro obiettivo è che si «rafforzi la concretezza della carità e si attivino relazioni personalizzate, dove conta l' identità delle persone coinvolte e il processo di accompagnamento che si avvia».

Una collaborazione, tra Focsiv e Caritas, già sperimentata da decenni sia in Italia, nelle parrocchie e nelle diocesi, che nei Paesi impoveriti. Ora, conferma il presidente di Focsiv Gianfranco Cattai, «abbiamo voluto unire gli sforzi in modo armonico perché mai come oggi dobbiamo testimoniare che siamo nella stessa barca e insieme possiamo affrontare sfide importanti». Si tratta di un «impegno concreto» che si realizzerà coinvolgendo comunità locali, piccoli comuni, parrocchie, artigiani e piccoli imprenditori dei Paesi impoveriti che «dovrà essere restituiti in modo comprensibile e diretto a quanti hanno deciso di condividere con noi questa opportunità».

E il modo di operare dei cooperanti di Focsiv e Caritas offre delle garanzie: «Avere radici sui territori, avere relazioni dirette con le singole persone delle comunità, è un modo di percepire che insieme possiamo farcela, che unendo gli sforzi partendo dalle nostre quotidianità possiamo contaminare positivamente l' opinione pubblica vittima di speculazioni distorcenti». Una cooperazione che parte dal presupposto della solidarietà perché «volontari impegnati nei vari interventi - conclude Cattai - potranno testimoniare come hanno potuto condividere gli sforzi con le persone di buona volontà e tenaci dei singoli luoghi». (Avvenire)

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